Villa dei Ciardi
La Villa “Ciardi” prende il nome della famiglia veneziana di pittori, Guglielmo e i figli Beppe ed Emma, che qui vi hanno soggiornato dalla fine dell’800 sino alla morte di Emilia Ciardi, nel 1952, moglie di Beppe.
Emilia racconta che il marito non si accontentò di conservare, ma volle dare dignitosa bellezza alla dimora di Quinto. Sulla facciata tre affreschi avvertono che gli abitatori non potevano essere che artisti perché vi sono rappresentati: la pittura, la scultura, l’architettura.
Preceduta da un piccolo parco, la costruzione presenta una facciata sobria, tipicamente neoclassica con colonne e timpani al piano primo e tre affreschi monocromi ad effetto di bassorilievo che rimandano metaforicamente alle arti della pittura della scultura e dell’architettura. Il corpo centrale, così come lo vediamo oggi risale, probabilmente alla seconda metà del XVIII secolo (nel 1812 è presente nel catasto austro-napoleonico come “casa di villeggiatura”, di dimensioni minori rispetto all’edificio attuale), mentre posteriori sono le adiacenze laterali.
Nel XX secolo diviene proprietà dei Ciardi, prima del pittore Guglielmo e dopo la sua morte dei figli, in particolare dal 1930 di Giuseppe Ciardi detto Beppe che lascerà un notevole segno nella produzione artistica veneta del primo Novecento. A sua memoria sono visibili sulla facciata un’iscrizione del Comune di Quinto risalente al 1935 ed, in una teca incassata nel muro di una delle due barchesse l’ombrello ed il cavalletto che egli usava per dipingere en plain air.